L'incremento dei prezzi delle materie prime, che per alcune tipologie è aumentato in modo esponenziale negli ultimi mesi sta agitando da tempo il mondo delle costruzioni: fattori reali, finanziari e di logistica stanno mettendo a dura prova un settore trainante per la nostra economia.
Le dure conseguenze stanno mettendo a rischio la competitività e la definitiva ripartenza in questa fase ancora complessa di convivenza con la pandemia: come sappiamo il settore delle costruzioni risente ancora oggi della crisi iniziata nel 2007.
Una situazione che, senza interventi tempestivi, rischia di impedire l’inizio di molteplici cantieri, proprio nel momento in cui il Superbonus 110% sta mostrando i suoi effetti, riducendo ulteriormente i margini delle imprese di appalti pubblici e privati.
I primi segnali di ripresa infatti, grazie ai famosi bonus, hanno subito il contraccolpo della pandemia e da qualche mese a questa parte si è aggiunto il problema del forte rincaro dei prezzi delle materie prime – in particolare legno, metalli e materie plastiche (e con tutti i loro derivati) – e della loro scarsa disponibilità.
La novità risale a pochi giorni fa: è stato finalmente approvato l’emendamento al Decreto Sostegni-bis con lo scopo di calmierare la crescita continua dei prezzi delle materie prime in edilizia.
Interventi di compensazione, accantonamento, ribassi d'asta e un fondo a cui attingere per l'adeguamento del prezziario.
Anche la Commissione Europea, lo scorso Ottobre, ha finalmente istituito l’Alleanza per le materie prime, sviluppando una strategia che permetterà di garantire autonomia di approvvigionamento al continente tramite tre punti fondamentali:
- Favorire l’attività estrattiva dei metalli presenti sul territorio europeo
- Potenziare l’attività di riciclo dei metalli pregiati
- Costruire una politica estera e industriale comune, volta ad ottenere concessioni delle materie prime vantaggiose.
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